BENVENUTI NEL PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO: UN MONDO ENIGMATICO CHE NASCONDE UN PERCORSO INIZIATICO
- Aria Shu
- 8 nov 2021
- Tempo di lettura: 5 min

Spesso crediamo che per capire meglio noi stessi abbiamo bisogno di amici, familiari, psicologi o figure religiose ma in realtà non è sempre vero. A volte, infatti, in nostro aiuto potrebbero venire anche i boschi, il mare, la montagna o altri luoghi che ci circondano in quel momento! Un esempio è il Parco di Bomarzo in provincia di Viterbo, noto come il Parco dei Mostri o Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie. In apparenza, le statue o i suoi edifici, potrebbero sembrare l’espressione bizzarra di qualche artista, ma in realtà dietro a queste mostruosità SI NASCONDE BEN ALTRO! Cerchiamo di scoprire insieme questo mondo magico, oserei dire terapeutico.

Il parco naturale, che sorge su una superficie boschiva di 3 ettari, fu progettato dall’architetto e antiquario Pirro Ligorio e realizzato nel 1547 su commissione del principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino Orsini). Dopo la morte dell’ultimo PRINCIPE Orsini, avvenuta nel 1585, il parco fu abbandonato e dimenticato per secoli fino a quando, nella seconda metà del Novecento, venne restaurato dalla coppia Giancarlo e Tina Severi Bettini (1).
Entrando in questo luogo sembra di essere in un altro mondo, o di essere in un sogno fantastico caratterizzato da enormi sculture risalenti al XVI secolo che ritraggono animali mitologici, DIVINITA’ e mostri. Negli ultimi cinque secoli, tanti sono stati gli intellettuali, gli studiosi e gli artisti che hanno cercato di interpretare le statue e le misteriose iscrizioni che stupiscono e incuriosiscono i visitatori (2). Questo per dirvi che esistono tanti altri modi per spiegare il Parco dei Mostri ed io ne propongo uno molto interessante o, per lo meno, che rispecchia la mia passione per la storia e la psicologia! Quindi se qualcuno di voi riuscirà a visitarlo potrà trovare altre CHIAVI per interpretazioni magicamente alternative!

Per alcuni studiosi visitare il Parco dei Mostri in qualche modo significa abbandonare le proprie rassicuranti certezze materiali della vita quotidiana e lasciarsi, per così dire, trasportare da un percorso iniziatico caratterizzato da VARIE TAPPE da affrontare per conoscere meglio noi stessi (3).
Una volta che VARCHIAMO LA SOGLIA del bosco, ci si trova di fronte a DUE SFINGI, il cui modello ricalca sia quello classico di donna col corpo di leone sia quello egizio, poiché sono entrambe prive di ali. Esse sono poste a guardia del parco e danno il benvenuto ai visitatori attraverso iscrizioni presenti su ciascun basamento.

Su una di loro si legge: “Tu ch’entri qua pon mente parte a parte e dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o per arte” quasi a suggerire al visitatore che non si faccia ingannare dalle apparenze, ma lo invita a capire il significato che si cela dietro a ciascuna scultura che incontrerà lungo il cammino (4).
Continuando s’incontra una delle prime figure importanti ed imponenti del Parco dei Mostri ossia il gigante ERCOLE che squarcia la sua vittima CACO, la lacera, “come lacerata è l’anima che inizi il cammino verso la conoscenza” (cit. dell’archeologo italiano Salvatore Aurigemma (5)). Quindi in qualche modo quando la persona parte per la scoperta di sé, all’inizio probabilmente è tormentata dall’eterno conflitto tra Bene e Male, come Ercole che combatte la malvagità di Caco.

Oltre a questo, possiamo trovare altre opere misteriose e particolari come il pesce, la tartaruga gigante e il Pegaso. Una volta lasciati alle spalle un ninfeo e un teatro, si trova una delle opere più stupefacenti del Sacro Bosco ossia la cosiddetta “CASA PENDENTE”! Roba dell’altro mondo! Essa è un piccolo gioiello d’architettura rinascimentale, intenzionalmente inclinata di 10° e, per capirla a pieno, ovviamente è necessario entrarci ma solo al piano superiore. Qui, ci sono due stanzette, con parenti e pavimento obliqui come quello che appare esternamente. All’inizio percepite ciò che in realtà è: ossia un edificio inclinato ma, dopo poco, si ha l’impressione di essere storti e che le pareti e il pavimento siano invece dritti (6)!

Forse questo bizzarro edificio è stato fatto per simboleggiare al visitatore la caduta delle proprie sicurezze morali e sociali e tale “caduta” deve essere in un certo senso sopportata per proseguire il percorso verso la conoscenza di se stessi. Come a dire: le NOSTRE CONVINZIONI BARCOLLANO, ma comunque dobbiamo riuscire ad affrontare anche questo stato d’animo per proseguire il viaggio esoterico.
Ora si entra nel vivo della situazione ossia nel punto più spettacolare del complesso. Si trovano enigmatiche statue che rappresentano gli abitanti del parco più affascinanti, come ad esempio un magnifico DRAGO che assalta la sua preda, il dio Nettuno disteso, un balcone contornato da coppe recanti frasi oscure o l’elefante che stritola un guerriero (7).

Sullo sfondo di questa radura vi è la scultura più nota del parco, ovvero la spaventosa e magica “Porta degli Inferi”, il MASCHERONE che grazie alle le sue fauci spalancate permette al visitatore di poterci entrare! Sì, avete capito bene: si entra in una piccola stanza che sembra avvolta da un’atmosfera quasi tombale ma dove è possibile trovare un tavolino su cui poter addirittura banchettare.

Quello che forse balza all’occhio prima di entrare è la frase scolpita sulle labbra del mostro: “ogni pensiero vola”, una frase che ci invita ad abbandonare le certezze razionali per ricongiungerci con la nostra parte più istintiva ed autentica, raggiungendo così lo step finale, ossia il TEMPIETTO.
Quest'opera è di stile dorico e di forma ottagonale con un portale ornato da un grande timpano vuoto. Essa fu realizzata in onore della moglie defunta del Principe Orsini, Giulia, e fu probabilmente il suo Mausoleo.

Il tempietto, eretto su una piccola altura, è in diretta corrispondenza dell’ingresso, forse per voler tracciare simbolicamente un ideale di “ANELLO MAGICO”. Non è un caso che l’edificio domini il parco, quasi per dire che il visitatore ha raggiunto la “SACRA CONOSCENZA”, che è riuscito a comprendere gli abitanti del Parco al di là delle loro mostruose apparenze. Se vogliamo conoscere la nostra parte più profonda dobbiamo abbandonare in questo viaggio la nostra razionalità, le nostre chiusure mentali e il nostro attaccamento alle cose materiali.
Che dire? Il fantastico Parco dei Mostri è un viaggio veramente straordinario, come in un mondo parallelo, che ci fa capire quanto oggi sia difficile staccarci dalla materia e dalle “normali” apparenze.
Alla prossima.
Aria Shu.
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Note dell’articolo:
(1) Pinotti, R., Luoghi del mistero in Italia, De Vecchi (Giunti Editore), Firenze, 2021, p. 143.
(2) Pinotti, R., Luoghi del mistero in Italia, De Vecchi (Giunti Editore), Firenze, 2021, p. 144.
Fonti articolo:
Pinotti, R.,Luoghi del mistero in Italia, De Vecchi (Giunti Editore), Firenze, 2021.
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