
Ammetto che da sempre sono affascinata dall’idea che possano esistere dei luoghi che ci portano in un altro Mondo. Una sorta di portali che ci conducono “immaginariamente” in un’altra dimensione. Ebbene l’Isola delle Rose, ubicata in Svezia, è ricca di questi “STARGATE” per i loro defunti!
L’isoletta si chiama Gotland e, secondo lo storico del VI secolo Giordane, era la TERRA DEI GOTI ossia una delle popolazioni barbariche più importanti che divise l’Europa in tanti regni. Essa è un piccolo territorio lungo 130 km e largo appena 70 km che si estende davanti alla Svezia, nel Mar Baltico (1). Oltre ad essere stato negli anni ’60 il set della serie televisiva “PIPPI CALZELUNGHE“ (2), essa vanta un clima mite che le permette di avere la fioritura delle rose anche durante l’inverno; da qui appunto il nome Isola delle Rose (3).

Ma l’ambiente naturalistico è solo uno degli aspetti di questa località in quanto può essere anche considerata come un vero e proprio museo a cielo aperto. Infatti, vi sono circa 400 CAIRN, ossia tumuli di pietra dell’Età dei Metalli, risalenti a circa 8000 anni fa e oltre 350 tombe dette “a nave” che formano un vero e proprio “CIMITERO DELLE NAVI” (4) (5). Queste ultime sono costruzioni simboliche realizzate con pietre erette che descrivono la sagoma di una nave con la prua alta e i fianchi inclinati. In pratica un modello che rimanda alla NAVE VICHINGA a cui i costruttori di imbarcazioni di pietra si dovettero probabilmente ispirare.

Nell’isola se ne trovano moltissime: alcune hanno dimensioni sorprendenti che misurano 43 metri di lunghezza e 7 di larghezza. Un fascino indubbio poiché per alcuni archeologi rappresentano una delle testimonianze più enigmatiche della tradizione vichinga. Questo popolo considerava la nave non solo un mezzo di trasporto utile per i suoi commerci o battaglie ma anche un mezzo che utilizzavano le anime dei morti per intraprendere il viaggio verso l’Aldilà.
Ma non finisce qui: l’Isola di Gotland, oltre ad avere questi fantastici portali per i morti, ha un’altra curiosità, ossia gli affascinanti e misteriosi LABIRINTI! Questi ultimi sono presenti in ogni angolo di questo mondo e li sono state date le più svariate interpretazioni! A Gotland, ad esempio, possiamo trovare labirinti un po’ ovunque, fatti di pietra oppure dipinti sulle pareti delle chiese, negli angoli più impensabili.

I labirinti di Gotland e anche di altre aree della Svezia prendono il nome di Trojaborg, e quello più noto si trova alle porte dell’unica città presente sull’isola, Visby. Questa costruzione fantastica è vecchia di circa 2000 anni, ha una forma circolare con un passaggio tortuoso all’interno ed è ornata da piccole rocce che ne accentuano le pareti (6). La leggenda racconta che venne fatta costruire da una ragazza tenuta prigioniera che, per scandire il tempo della sua liberazione, posizionava le pietre in senso circolare (7).
Di interpretazioni riguardo ai labirinti di questi luoghi ne sono state espresse tante. Molti sostengono che, essendo bassi di altezza, il loro obiettivo non era di far smarrire le persone, ma intrappolare gli SPIRITI MALIGNI e la malasorte (8).

Infatti quelli realizzati nel Medioevo e in aree vicine alla costa erano percorsi dai marinai prima di andare in mare allo scopo di garantirsi una buona pesca e venti favorevoli. Una volta usciti dal labirinto, gli stessi pescatori si affrettavano a salire sulle loro imbarcazioni e lasciare, così, spiriti maligni, troll e venti indesiderati nelle spirali del labirinto (9).
Altre persone invece ritengono che i labirinti erano usati anche per i rituali funerari poiché essi sono legati al Mondo dei Morti e potrebbero indicare il SENTIERO CHE I DEFUNTI percorrono per raggiungere appunto l’Aldilà (10).

Queste sono alcune interpretazioni relative ai labirinti ma che, assieme ai cairn e alle tombe a nave, ci forniscono alcune informazioni su come l’ORDINE COSMICO veniva visto in modo diverso e su come dei semplici elementi della natura possono portare la nostra psychè in Mondi sconosciuti.
Alla prossima.
Aria Shu.
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Note dell’articolo:
(1) Centini, M., Il Megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2004, p. 55.
(3) Centini, M., Il Megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2004, p. 55.
(4) Centini, M., Il Megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2004, p. 56.
(5) Durand, F., I Vichinghi, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 1995, p. 118.
Fonti articolo:
Durand, F., I Vichinghi, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 1995.
Centini, M., Il Megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia edizioni nella coll. I tascabili, Milano, 2004.
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