Le piramidi sicuramente hanno un fascino fuori dal comune, sembrano strutture appartenenti ad altri mondi che, in un certo senso, sfidano il tempo poiché “sono sul nostro pianeta” fin dalla preistoria. Tante domande sono state fatte su di loro, tante ipotesi e tanto mistero le avvolgono tutt’oggi! Spesso ci chiediamo perché sono così simili tra loro nonostante siano comparse in diverse parti del nostro pianeta. Sembra quasi che, per la loro realizzazione, sia intervenuta un’antica civiltà superiore alla nostra proveniente da chissà quali mondi, che ci abbia fornito un aiuto tecnologico per la costruzione delle piramidi. Oppure è possibile che tutte le popolazioni abbiano avuto la stessa idea anche se in epoche e in luoghi diversi?
Ebbene, sicuramente oggi il nostro viaggio è su più livelli, lo potremmo definire un viaggio nel tempo ma anche attraverso antiche culture! Direi un percorso complicato, impegnativo ma che vale la pena affrontare per poter capire meglio ciò che ci affascina di più. Vediamo ora alcune di queste splendide strutture! Quindi allacciamo le cinture e andiamo indietro nel tempo, nell’antico Egitto, nell’anno 2550 a.C., ossia quando nacque la PIRAMIDE DI CHEOPE, la più antica e più grande delle tre piramidi principali della necropoli di Giza.
Innanzitutto non conosciamo esattamente il modo con cui le piramidi furono costruite, perché gli Egizi non hanno lasciato delle “istruzioni” a riguardo, ma questo non vuol dire che le loro tecniche siano del tutto sconosciute. Intanto possiamo affermare con certezza che questa struttura è stata realizzata con quasi due milioni e mezzo di blocchi di pietra, ognuno dei quali pesante in media 2,5 tonnellate!! Incredibile, non è vero?? Ma come hanno fatto dei semplici uomini a trasportare e ad innalzare tutto questo materiale fino alla sommità della costruzione? Che ci sia lo ZAMPINO di qualche essere superiore non umano? Per il momento fermiamo il nostro entusiasmo da appassionati di “Stargate”, “GUERRE STELLARI” o “Alien vs. Predator” e vediamo cosa hanno rilevato gli archeologi.
Dunque, intanto gli studiosi hanno compreso che gli Egizi erano in grado di tagliare la roccia introducendovi dei cunei di legno che venivano poi bagnati e che, allargandosi, rompevano la roccia lungo le linee tracciate. Ad esempio, alcune lastre nella piramide di Micerino a Giza riportano ancora oggi tracce di questi cunei. Per quanto riguarda il TRASPORTO del materiale nel punto voluto, molto probabilmente utilizzarono slitte di legno trainate da uomini. Ma di questo come ne siamo certi? Ebbene abbiamo una testimonianza molto chiara nel dipinto nella tomba di Djehutihotep, un governatore all’epoca della XII dinastia (intorno al 1900 a.C.), che rappresenta il trasporto di un’enorme statua di pietra. Si nota la slitta di legno su cui è posta, trascinata da ben 172 uomini, mentre due Egizi mettevano del liquido sotto di essa, forse era latte o grasso, per aiutare lo scivolamento sul terreno.
E invece per il SOLLEVAMENTO dei massi?? Secondo vari studi gli antichi avevano grandi rampe di forme differenti, in base alla grandezza della piramide.
Ad esempio la piramide di Saqquara è rimasta incompleta e mostra tracce delle rampe servite alla sua costruzione, mentre a Giza c’è ancora la cava dove sono stati estratti i grandi blocchi. Una volta terminati i lavori le rampe poi venivano tolte! Secondo gli egittologi per costruire la piramide di Cheope ci sono voluti dai venti ai TRENTAMILA operai che hanno costruito questo colosso dai venti ai quaranta anni (1)!
Ecco vedete che è possibile edificare strutture di questa portata senza per forza pensare che siano stati esseri superiori di altri mondi! È vero che è un lavorone, ma non sottovalutiamoci!!
Bene, dopo aver chiarito, anche se in parte, alcuni enigmi, possiamo dirigere la nostra attenzione su altre piramidi ancora più antiche di quelle egizie, ossia le ZIGGURAT in Mesopotamia. Infatti, queste costruzioni furono costruite a partire dal 3500 a.C., ossia quasi 1000 anni prima che gli Egizi edificassero la loro prima piramide. Tuttavia la loro forma a gradini fu compiuta in modo graduale e solo dopo molti secoli ci fu l’aggiunta di sempre nuovi livelli che permise di erigere templi al di sopra del suolo. Altro dubbio che mi viene in mente: Non è che le ziggurat siano state influenzate dagli antichi egizi? Per rispondere a questo quesito dobbiamo conoscere un po’ di storia e non essere troppo somarelli!! Potremmo dire che il lasso di tempo che intercorre tra l’affermarsi dei due stili architettonici ci fa capire che la cosa è molto IMPROBABILE.
Quando gli architetti mesopotamici iniziarono ad aggiungere livelli alle piattaforme originarie, nel frattempo le piramidi a gradini dell’Egitto avevano già raggiunto la forma a pareti lisce (2). Diciamo che al massimo, se proprio ci dovesse essere qualche influenza, la potremmo avere solo per gli aspetti esterni ma comunque rimane il fatto che le funzioni delle due strutture erano diverse (3).
Lasciamo ora il continente africano per dirigerci verso casa nostra!! Ebbene sì, perché anche in Italia esistono le piramidi e ce ne sono di alquanto misteriose in val Curone, a Montevecchia, a quindici chilometri da Lecco. Esse sono tre strutture che RICHIAMANO ALLA MEMORIA le tre di Giza (Cheope, Chefren e Micerino) poiché sia quelle egizie che quelle italiane hanno una presunta corrispondenza con le tre stelle nella cintura della costellazione del gigante Orione! Alla fine della corsa, quando si parla di mistero, ci sono sempre gli Egizi di mezzo?! Sarà un caso? Vediamo!
Innanzitutto la correlazione tra le piramidi di Giza e le STELLE DI ORIONE (4) secondo gli studiosi non è una coincidenza così straordinaria! Sì, perché queste corrispondenze sono solo approssimative: la linea delle tre piramidi egizie è posizionata verso nord mentre quelle delle stelle si trova verso sud e, per far combaciare tutta la “questione”, bisognerebbe far ruotare una delle due… poi anche l’angolo della direzione è diverso (5)! E chi fa questa FORZATURA, per rendere il mistero ancora più intrigante, per me è un furbetto! Diffidate!
E le piramidi di Montevecchia??? Grazie al sopralluogo aereo dell’architetto Vincenzo di Gregorio tali piramidi non sono proprio piramidi ma si tratta di colline sulle cui pendici sono stati modellati dei gradoni, o per lo meno su due lati!! Discorso valido per le due “strutture” mentre la terza è coperta dalla vegetazione. Se vogliamo proprio essere pignoli, tra l’altro, nei dintorni ci sono altri tipi di gradoni sul versante di altre colline senza però dare la forma di piramide. Potrebbe essere quindi che questa tecnica “A SCALE” sia stata fatta di proposito per facilitare la salita verso la sommità delle colline (6).
Al contrario del caso italiano, invece, nella contea dello Wiltshire in Inghilterra, vi è una piramide e precisamente una montagnola piramidale artificiale (Silbury Hill) (7) che rappresenta la più grande costruzione preistorica dell’Europa occidentale. Essa è stata datata tra il 2400 e il 2300 a.C., costruita quasi interamente di gesso e non ancora consumata dal tempo perché chi l’ha fatta l’ha ricoperta di terra. È alta 40 metri e fa parte di una serie di costruzioni preistoriche presenti nella zona. Studi recenti hanno scoperto che tale piramide non era stata edificata aggiungendo livelli come per le ziggurat in Mesopotamia, ma forse in base ad una progressione a SPIRALE (8). Infatti, se potessimo camminarci intorno, seguendo il bordo più alto, alla fine del giro ci ritroveremmo a tre metri più in basso. Wow… bellissimo, davvero ipnotico!!! Forse questo luogo aveva una funzione religiosa simile a quella che abbiamo incontrato nei disegni di Nazca (9).
Ma a proposito di Americhe? Ci siamo dimenticati qualcosa? Sicuramente chi è appassionato di misteri come la sottoscritta non può non ricordarsi delle spettacolari PIRAMIDI PRECOLOMBIANE dell’America centrale.
Queste costruzioni hanno la forma a gradini con scalinate o rampe su una o più lati e una sommità piatta che ricorda più le ziggurat anziché quelle egizie. Come per le ziggurat, anche in questo caso, la sommità delle piramidi viene troncata da una terrazza su cui è stato spesso edificato un tempio o un santuario.
Altolà! Qui sorge un dubbio: quindi l’idea delle piramidi del Nuovo Mondo è stata “portata” dalla Mesopotamia o dall’Egitto?? Anche qui per rispondere alla domanda non bisogna essere troppo SOMARELLI! Ebbene questo quesito è stato subito scartato per motivi cronologici e di diverse tecniche edili! Le impressionanti strutture in pietra che troviamo nel Messico, nello Yucatán o nel Guatemala, furono edificate a partire dai nuclei di terra e detriti poi ricoperti di argilla o con blocchi di calcare. Questa tecnica non è la stessa che era stata usata in Egitto o per le ziggurat in Mesopotamia. Anche se le piramidi si assomigliano non significa che il metodo di costruzione sia il medesimo! Inoltre tra il 2500 e il 1800 a.C. in Perù i primi templi erano ancora piattaforme basse mentre in Egitto si era già evoluta la costruzione della vera e propria piramide e in Mesopotamia si stava raggiungendo la sua forma classica (10).
Quindi rispetto a questo GRANDE MISTERO che avvolge le piramidi, dobbiamo tener conto di tante altre sfumature, di altri aspetti, prima di dire che forse c’è stata un’antica civiltà aliena che ci ha insegnato le tecniche di costruzione!
Grazie al nostro viaggio, infatti, abbiamo visto che è necessario tener conto di QUANDO sono state fatte, poi capire le TECNICHE EDILI utilizzate e infine CONOSCERE il contesto culturale di quei tempi per sapere che FUNZIONE avevano , la loro simbologia (11).
Quindi, ad esempio, le piramidi per gli Egizi erano delle tombe, per i mesoamericani erano altari sacrificali e per i mesopotamici erano dei templi considerati come “MONTAGNE COSMICHE” (12) e per altri popoli queste strutture erano dei punti di vedetta.
E dunque: se tutte queste costruzioni si sono sviluppate autonomamente, come si può spiegare il sorgere in tutto il mondo di costruzioni a forma di piramide? Una domanda complessa ma dalla semplice risposta!
Se ci pensiamo per innalzare un edificio molto alto senza il supporto di acciaio, archi e volte, la soluzione più naturale è quella di scegliere la forma a piramide poiché rende la struttura desiderata più stabile rispetto anche all’azione degli agenti atmosferici. Infatti, anche i bambini creano delle strutture a cumulo quando, ad esempio, giocano con la sabbia o con i blocchi di legno. Quindi non è così sorprendente se diverse persone, di culture ed epoche diverse abbiano fatto la stessa scoperta. Detta così, può sembrare una coincidenza straordinaria ma poi, se ci pensiamo bene, è del tutto naturale.
Alla prossima.
Aria Shu.
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Note dell’articolo:
(1)Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, pp. 45-46.
(2) In Egitto, come in ogni altra cultura, la forma delle piramidi si è evoluta nel corso del tempo. All’inizio le prime tombe erano dei semplici mucchi di pietra e fango, ammassati non solo per definire il sito ma anche per proteggere il corpo del faraone, altrimenti scoperto dal vento della sabbia. In seguito costruirono le tombe quadrate, dette “mastaba” (in arabo: banco) che poi divennero le prime piramidi a gradoni, grazie alla sovrapposizione di una piattaforma in pietra di dimensioni più ridotte. La prima piramide vera e propria, come la conosciamo noi, iniziò a comparire dalla IV dinastia, quando i gradoni furono livellati. Il culmine della perfezione fu raggiunto durante il regno del faraone Cheope, un secolo dopo le prime mastaba con la grande piramide, costruita per ospitare il suo corpo (Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, p. 45).
(3) Dal video del canale you tube di Massimo Polidoro: “PIRAMIDI: perché si trovano in tutto il mondo?”, link: https://www.youtube.com/watch?v=jrRXhpTu7ho
(4) Teoria della correlazione di Orione (Robert Bauval, 1983).
(5) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 39.
(6) Tra l’altro il nome Montevecchia proviene da Mons Virgiliae, ossia Monte delle Vedette, perché appunto dall’alto si gode una buona vista su tutta la valle! (Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 39)
(7) Centini, M., Il megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia Edizioni, nella coll.: I Tascabili, Milano, 2004, p. 57.
(8) Dal video del canale you tube di Massimo Polidoro: “PIRAMIDI: perché si trovano in tutto il mondo?”, link: https://www.youtube.com/watch?v=jrRXhpTu7ho
(9) Vedi mio articolo riguardo le Linee di Nazca: https://www.mondidiaria.com/post/viaggio-tra-i-colossi-della-terra-linee-di-nazca-candelabro-di-paracas-e-gigante-di-atacama
(10) Dal video del canale you tube di Massimo Polidoro: “PIRAMIDI: perché si trovano in tutto il mondo?”, link: https://www.youtube.com/watch?v=jrRXhpTu7ho
(11) Lo abbiamo visto nel mio articolo “L’ufo nell’arte” dove per comprendere un’opera dobbiamo farlo non con gli occhi di oggi ma con quelli dell’epoca in cui è stato realizzato. Link: https://www.mondidiaria.com/post/ufo-nell-arte-quando-a-invadere-i-quadri-d-arte-sono-navicelle-spaziali-satelliti-e-raggi-luminosi
(12) Mircea Eliade, Le chamanisme et les techniques archaïques de l'extase: ET LES TECHNIQUES ARCHAIQUES DE
L'EXTASE, Editions Payot , Paris, 1969, trad. it. Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Edizioni mediterranee, Roma, 1974, p. 283.
Fonti articolo:
Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020.
Dal video del canale you tube di Massimo Polidoro: “PIRAMIDI: perché si trovano in tutto il mondo?”, link: https://www.youtube.com/watch?v=jrRXhpTu7ho
Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018.
Centini, M., Il megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia Edizioni, nella coll.: I Tascabili, Milano, 2004.
Mircea Eliade, Le chamanisme et les techniques archaïques de l'extase: ET LES TECHNIQUES ARCHAIQUES DE L'EXTASE, Editions Payot , Paris, 1969, trad. it. Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Edizioni mediterranee, Roma, 1974.
Mio articolo sulle Linee di Nazca: https://www.mondidiaria.com/post/viaggio-tra-i-colossi-della-terra-linee-di-nazca-candelabro-di-paracas-e-gigante-di-atacama
Mio articolo “L’ufo nell’arte :https://www.mondidiaria.com/post/ufo-nell-arte-quando-a-invadere-i-quadri-d-arte-sono-navicelle-spaziali-satelliti-e-raggi-luminosi
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