Privacy Policy STRANE COLLINE SI AFFACCIANO NELLA VAL CURONE, VICINO A LECCO. SONO LE “PIRAMIDI” DI MONTEVECCHIA, FORSE CORRISPONDENTI A QUELLE DI GIZA, IN EGITTO, QUINDI ALLE TRE STELLE DELLA CINTURA DI ORIONE? Termini e Condizioni
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  • Immagine del redattoreAria Shu

STRANE COLLINE SI AFFACCIANO NELLA VAL CURONE, VICINO A LECCO. SONO LE “PIRAMIDI” DI MONTEVECCHIA, FORSE CORRISPONDENTI A QUELLE DI GIZA, IN EGITTO, QUINDI ALLE TRE STELLE DELLA CINTURA DI ORIONE?

Aggiornamento: 19 mar



Di solito quando pensiamo alle piramidi ci vengono in mente quelle egizie, ma molti non sanno che anche in Italia ce ne sono di “simili” e precisamente nella Val Curone, a circa 15 chilometri da Lecco (1). Esse sono a gradoni, hanno un’altezza compresa tra i 40 e i 50 metri, con inclinazione massima di 44 gradi ma difficile riconoscerle poiché coperte da una fitta vegetazione (2). In particolare: la prima piramide a sud si distingue per uno spiazzo coronato da cipressi posti sulla sua sommità, la terza è ricoperta da fitti boschi di querce e dal loro manto verde, mentre in quella centrale, chiamata Belvedere Cereda, è stato rinvenuto un blocco di pietra lungo 6 metri e mezzo (3).



La scoperta delle tre misteriose formazioni collinari è avvenuta nel 2001 da parte dell’architetto Vincenzo di Gregorio (4) grazie ad una osservazione satellitare della Brianza. Egli sostiene che non siano di origine naturale bensì in parte artificiale, probabilmente modellate ancor prima di quelle egizie (circa nel 3230 a.C.) (5); come ha scritto nel suo libro “Le incredibili piramidi di Montevecchia”. Inoltre, a proposito di antico Egitto, lo studioso ha ipotizzato che queste tre “piramidi” italiane sono simili a quelle di GIZA (Cheope, Chefren e Micerino) per disposizione e orientamento astronomico poiché entrambe sono posizionate in linea “retta” con le tre stelle (Alnitak, Alnilam e Mintaka) nella Cintura della costellazione di ORIONE (6)



Ma la questione forse più interessante che l’architetto non ha però ancora avuto modo di analizzare, per questioni puramente pratiche, riguarda quello che potrebbe esserci ALL'INTERNO DELLE COLLINE montevecchine. Sorvolando dall’alto e scattando fotografie a raggi infrarossi, lo studioso ha potuto notare come su uno dei lati del Belvedere Cereda, proprio al centro e quasi in prossimità della base, la vegetazione cresca diversamente. Il motivo potrebbe essere la presenza di una cavità sotterranea e, ad avvalorare questa ipotesi, c’è anche la presenza di un pozzo nella parte più alta della collina piramidale dove, alla stessa altezza, ma ad un centinaio di metri più in là, sul lato sud, sgorga spesso dell’acqua; secondo quanto riportato dai privati che possiedono la terra (7).


La scoperta e gli studi riportati dall’architetto sono indubbiamente affascinanti ma, a mio avviso, per ogni mistero che si rispetti non dobbiamo dimenticare che esistono anche altri punti di vista, altre opinioni rispetto a quello che si è detto sino ad ora.


Innanzitutto trasferiamoci per un momento in Egitto, dove la correlazione tra le piramidi di Giza e le stelle di Orione secondo altri studiosi non è una coincidenza così straordinaria (8)! La TEORIA DELLA CORRELAZIONE di ORIONE fu elaborata per la prima volta dall’ingegnere edile Robert Bauval nel 1983 e poi ripresa nel 1994 nel libro The Orion Mystery (Il mistero di Orione), assieme allo scrittore Adrian Gilbert.



Rispetto a queste idee non mancarono ovviamente le CRITICHE da parte di vari scienziati, tra i quali abbiamo quelle di due astronomi: Ed Krupp e Anthony Fairall. Grazie a strumentazione da planetario, essi studiarono l'ANGOLO tra l'allineamento della Cintura di Orione ed il nord nell'epoca (9), scoprendo che l'angolo era diverso dalla "corrispondenza perfetta" citata da Bauval e sostenitori (47-50 gradi nelle misurazioni del planetario, contro i 38 gradi delle piramidi) (10).

Inoltre, altra critica, i due scienziati capirono che la linea leggermente piegata formata dalle tre piramidi di Giza fu deviata verso nord, mentre quella della Cintura di Orione fu deviata a sud. Questo ci fa dedurre che una delle due linee è stata CAPOVOLTA ed è quello che fu fatto nel libro originale di Bauval e Gilbert citato pocanzi, che paragona le immagini di piramidi e Orione senza specificare che la posizione delle piramidi era stata invertita (11)!



Quindi tutto il ragionamento riguardo al combaciare le piramidi con lo schema delle stelle mi sembra una FORZATURA e di conseguenza anche per quanto riguarda le “piramidi” di Montevecchia.


Ma perché modificare il territorio? Per motivi astronomici e sacrali. Infatti furono condotti degli scavi sul fianco della seconda collina (Belvedere Cereda) dove, come scritto inizialmente, fu rinvenuto un blocco di pietra lungo 6 metri e mezzo! Rispetto a questa “piramide” l’astrofisico Adriano Gaspani ha svolto degli studi ed ha compreso che la misteriosa struttura era un sito astronomico utilizzato dai Celti ben prima dell’arrivo dei Romani, intorno al 500 a.C. Oltre a questa scoperta si è anche capito che le tre “piramidi” erano probabilmente dei santuari celtici utilizzati per osservare e determinare cicli lunari ed eclissi.


Un ruolo cruciale, poiché forniva informazioni vitali per le attività agricole delle antiche comunità (12). Questo lo sappiamo anche dagli indizi trovati nei sopralluoghi effettuati in loco. Presentano una cerchia muraria difensiva in pietra alta circa quattro metri, ossia costruzioni tipiche dei popoli celtici, soprattutto per proteggere zone e strutture considerate importanti. Inoltre, al centro doveva esserci un santuario che fungeva da sede di uno dei loro Dei. Si ritiene infatti che almeno una delle tre piramidi fosse adibita ad un osservatorio-santuario. Anche questo aspetto non deve stupirci, visto che una delle scienze più antiche è stata proprio l'astronomia. Infine, nelle vicinanze sarebbe stato rinvenuto anche un monolite in pietra granitica, che confermerebbe sempre la presenza dei Celti (13).



Tra l’altro nei dintorni di quest’ultima zona, ci sono altri tipi di gradoni sul versante di altre colline senza però dare la forma di piramide. Potrebbe essere quindi che questa tecnica “a scale” sia stata fatta di proposito per facilitare la salita verso l’alto (14). Sono tecniche presenti anche in altre culture non solo ovviamente in Italia. Ad esempio le piramidi ZIGGURAT in Mesopotamia, edificate a partire dal 3500 a.C., hanno una forma a gradini compiuta in modo graduale con l’aggiunta di sempre nuovi livelli che permise di erigere templi al di sopra del suolo (15)


Esempio di Ziggurat.

Oppure un’altra piramide la possiamo trovare nella contea dello Wiltshire in Inghilterra, e precisamente una montagnola piramidale artificiale (SILBURY HILL) che rappresenta la più grande costruzione preistorica dell’Europa occidentale, datata tra il 2400 e il 2300 a.C. (16). Studi recenti hanno scoperto che tale piramide non era stata edificata aggiungendo livelli come per le Ziggurat in Mesopotamia, ma forse in base ad una progressione a spirale (17).


Silbury Hill, Wiltshire, UK.

E dunque, altro mistero: se tutte queste costruzioni si sono sviluppate autonomamente, come si può spiegare il sorgere in tutto il mondo di costruzioni a forma di piramide? Una domanda complessa ma dalla semplice risposta!


Se ci pensiamo, per innalzare un edificio molto alto senza il supporto di acciaio, archi e volte, la soluzione più naturale è quella di scegliere la forma a piramide poiché rende la struttura desiderata più stabile rispetto anche all’azione degli agenti atmosferici. Infatti, anche i BAMBINI creano delle strutture a cumulo quando, ad esempio, giocano con la sabbia o con i blocchi di legno. Quindi non è così sorprendente se diverse persone, di culture ed epoche differenti abbiano fatto la stessa scoperta. Detta così, può sembrare una coincidenza straordinaria ma poi, se ci pensiamo bene, è del tutto naturale (18).

Alla prossima.

Aria Shu.

 



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Note dell’articolo:

(4) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 39

(5) A prescindere dalle ipotesi sulla datazione delle colline comunque l'origine di insediamenti umani nel territorio di Montevecchia è di antica data. Nel parco di Montevecchia alla fine degli anni settanta furono rinvenuti due accampamenti risalenti all'epoca dell'Uomo di Neanderthal e dell'Homo sapiens, datati rispettivamente il primo a 60 000 anni ed il secondo a 32 000. Questi insediamenti sono alcuni fra i più antichi situati in Lombardia.

(8) Teoria della correlazione di Orione (Robert Bauval, 1983).

(9) Da tener conto che l'angolo osservabile oggi o nel III millennio a.C., è differente a causa della precessione degli equinozi.

(10) Fairall, Anthony, Precession and the layout of the Ancient Egyptian pyramids, in Journal of the Royal Astronomical Society, giugno 1999. Articolo online: https://web.archive.org/web/20180527015726/http://www.antiquityofman.com/Fairall_Orion_precession.html

(14) Tra l’altro il nome Montevecchia proviene da Mons Virgiliae, ossia Monte delle Vedette, perché appunto dall’alto si gode una buona vista su tutta la valle! (Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 39).

(15) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, p. 45.

(16) Centini, M., Il megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia Edizioni, nella coll.: I Tascabili, Milano, 2004, p. 57.

(17) Dal video del canale Youtube di Massimo Polidoro: “PIRAMIDI: perché si trovano in tutto il mondo?”, link: https://www.youtube.com/watch?v=jrRXhpTu7ho

(18) Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018, p. 39; Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020, p. 45.

 


Fonti articolo:

- Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, Milano, 2018.

- Fairall, Anthony, Precession and the layout of the Ancient Egyptian pyramids, in Journal of the Royal Astronomical Society, giugno 1999. Articolo online: https://web.archive.org/web/20180527015726/http://www.antiquityofman.com/Fairall_Orion_precession.html

-Polidoro, M. & Bongiorni, F., Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani, Milano, 2020.

- Centini, M., Il megalitismo. Luoghi sacri e di potere, Xenia Edizioni, nella coll.: I Tascabili, Milano, 2004.

- Dal video del canale Youtube di Massimo Polidoro: “PIRAMIDI: perché si trovano in tutto il mondo?”, link: https://www.youtube.com/watch?v=jrRXhpTu7ho

 

 

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